Come sicuramente avrete avuto modo di leggere in più siti, con “HCM” si intende una miocardiopatia ipertrofica , ossia una malattia cardiaca che può provocare l’ispessimento delle pareti del cuore del gatto e farlo decedere in pochi mesi – alcuni anni. Purtroppo questa patologia appartiene al mondo dei Ragdoll. Rispetto alla malattia il gatto può essere “classificato” in 3 diversi modi : Negativo/Negativo , ovvero geneticamente non ha mutazioni della malattia, Negativo / Positivo, si tratta di un soggetto definito “eterozigote”, ovvero ha una copia della mutazione della malattia, e infine Positivo / Positivo, definito come soggetto “omozigote”, che ha due copie della mutazione. Se è pur vero che nessuno potrà garantire che un soggetto Negativo / Negativo non sviluppi mai l’ HCM, é altrettanto vero che soggetti eterozigoti sono relativamente più a rischio dei primi (Negativo /Negativo) e che quelli omozigoti, a loro volta, sono più a rischio di tutti, avendo una probabilità molto elevata di decedere nel giro di pochi mesi/anni. E´ anche vero che il progresso tecnologico ci può essere d’aiuto e tramite ecocardiografie, ormai disponibili in qualsiasi centro veterinario, si possono monitorare gli eventuali sviluppi della malattia; ma monitorare non significa curare, quindi possiamo solo acquisire informazioni sull’eventuale decorso della malattia e, se necessario, intervenire con farmaci appositi.
Uno dei fini principali che viene perseguito da tutti gli allevatori associati al RCCI consiste nella “tutela e nel miglioramento della specie”; questo non deve essere letto solo da un punto di vista “puramente estetico”, ossia non permettendo incroci con altre specie e cercando di ottenere esemplari che possano sempre più avvicinarsi per carattere e bellezza a quanto stabilito dal previsto standard, ma anche, se non soprattutto, dal punto di vista della salute: “tutelare” ossia difendere e salvaguardare il benessere di tutti i Ragdoll, riproduttori e non, per garantire loro una sana e lunga vita, “migliorare” ossia selezionare soggetti sempre più robusti per cui, nel caso specifico, significa arrivare gradualmente a “sconfiggere” la malattia attraverso un controllo degli accoppiamenti.
Presa coscienza della situazione e verificato che statisticamente il numero dei Ragdoll omozigoti è pressoché inesistente, mentre più consistente è quello dei ragdoll eterozigoti, e tenuto conto che quest’ultimi hanno una possibilità relativamente bassa di sviluppare la malattia vera e propria, il RCCI ha deciso comunque d’intervenire a tutela e salvaguardia della specie imponendo a tutti gli allevatori associati di testare i propri riproduttori per essere totalmente consapevoli dello stato di salute del proprio gatto e quindi di effettuare accoppiamenti mirati. Verificata anche la necessità di non perdere linee che possono essere considerate di particolare pregio, il RCCI ha dato la possibilità, per un periodo di tempo limitato, ad eventuali allevatori che avessero trovato il proprio gatto Negativo / Positivo al test HCM, di poter comunque accoppiare tali soggetti solo con altro riproduttore testato Negativo / Negativo.
Recuperata la linea con un discendente testato negativo / negativo, il soggetto eterozigote dovrà essere ritirato dall’allevamento, in quanto, come già detto,
OBIETTIVO PRIMARIO DI OGNI ALLEVATORE DEVE COMUNQUE RIMANERE SALUTE E SALVAGUARDIA DELLA SPECIE. Eliminando progressivamente soggetti eterozigoti dall’allevamento, le diverse linee di sangue potranno completamente “ripulirsi” e garantire discendenti solo e soltanto negativi / negativi al test HCM.
Se questo scopo verrà raggiunto sarà sicuramente motivo di pregio da parte del RCCI poter affermare di aver contribuito, grazie alle scelte effettuate, alla lotta per la sconfitta della miocardiopatia ipertrofica.